La pedagogista risponde: Neo genitori e rapporto con le famiglie d’origine: risorse o ostacoli? 

Risponde alla nostra domanda la dott.ssa Giulia Belloni, pedagogista.

A fine pagina trovate tutti i suoi dati qualora voleste maggiori informazioni.

Spesso si rivolgono al mio studio professionale tante coppie di neo genitori in cerca di una soluzione rispetto alle interferenze vere o presunte delle rispettive famiglie di origine.
Per affrontare questo argomento però è necessario fare un passo indietro: la nascita di un bambino è uno degli eventi più rivoluzionari che possano accadere nella vita, sia essa quella del singolo genitore, sia della famiglia che si va a comporre. Occorre tener presente infatti che insieme ad un bambino nascono: una mamma, un papà e ben quattro nonni!

In questo senso, esso rappresenta un grande cambiamento e, per capirne il valore, è la stessa lingua italiana a venirci incontro: i cambiamenti della vita ci richiedono “cambia-menti”, modifiche nel nostro modo di vedere e pensare, inedite ottiche con cui guardare ed agire. Per questo un bambino è una delle più grandi occasioni in cui la vita ci richiama alla modifica.

E sono proprio queste modifiche a generare il maggior scompiglio e, insieme ad esso, la nostra spesso innaturale resistenza al cambiamento stesso. E allora cosa fare? Prima di tutto, è importante parlare e trovare momenti di condivisione in primis tra neogenitori: momenti durante i quali ammettere anche la difficoltà se presente ma, soprattutto, durante i quali celebrare e ribadire la nuova identità famigliare. La nuova famiglia, infatti, non è più la somma di due persone provenienti da altrettante famiglie d’origine ma un nuovo organismo, autonomo, più della somma delle singole parti che lo compongono. Questa identità è costituita da nuove regole, nuovi modi di far famiglia, inedite forme di relazione che alle volte possono apparire complicate da comprendere per le rispettive famiglie d’origine.

Nel caso in cui ciò avvenga, è fondamentale evitare di scivolare in una situazione di conflitto nel quale ciascuna parte cerca di dimostrare chi ha ragione e chi ha torto. Si può scegliere di gestire il tutto attraverso una buon dialogo in cui rendere manifeste le proprie posizioni e, allo stesso tempo, dimostrarsi pronti all’accoglienza dell’altro: i papà e le mamme devono avvicinare i rispettivi genitori alle proprie scelte, facendo comprendere lo spirito di condivisione nel quale sono state prese, l’identità di coppia che le ha generate.

Col passare del tempo sono soprattutto le questioni educative a farla da padrone nei conflitti tra nonni e genitori. Il suggerimento è solo uno: è opportuno scegliere quali battaglie vale la pena di combattere, interrogarsi quindi su quali questioni non possiamo transigere e su quali possiamo allentare la presa.

Allo stesso tempo è importante per i nonni comprendere che dare aiuto non significa imporre il proprio punto di vista, per questo sarebbe bene evitare i paragoni ed evitare di usare i bambini per mandare dei messaggi: i vostri figli sanno quanto siete disposti a fare per loro, non mancheranno mai di chiedere il vostro supporto!

Nel reciproco ascolto e rispetto, senza giudizi, i genitori, vecchi e nuovi, potranno trovare reciproca e amorevole comprensione, all’interno della quale la famiglia allargata potrà esprimere tutto il suo potenziale.
Dott.ssa Giulia Belloni 

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